venerdì 6 gennaio 2023

ADDIO A GIANLUCA VIALLI

L'ex attaccante della nazionale Italiana è morto, all'età di 58 anni, dopo una lunga malattia

LUTTO NEL MONDO DEL CALCIO, CI LASCIA GIANLUCA VIALLI

Si è spento a Londra, dov’era ricoverato da tempo per l’aggravarsi delle sue condizioni, al The Royal Marsden Hospital, nel Regno Unito, Gianluca Vialli, ex calciatore e capo delegazione della Nazionale di calcio maschile. Aveva 58 anni e dal 2017 gli era stato diagnosticato un tumore al pancreas.

Vialli è stato uno dei più forti attaccanti italiani tra gli anni Ottanta e Novanta del XX secolo. Il suo esordio nella massima serie calcistica italiana risale al 1984, con la maglia della Cremonese, sua città natale.

Fu acquistato poi dalla Sampdoria, dove raccolse una serie di successi importanti, totalizzando 141 gol in 328 partite. Nella stagione 1990-91, insieme al suo compagno Roberto Mancini, regalarono il primo ed unico scudetto ai blucerchiati allenati da mister Boskov.

Tra il 1984 e il 1989 conquistò con la Samp ben 4 Coppe Italia, perdendo una finale di Coppa Campioni, l’attuale Champions League, contro il Barcellona a Wembley nel 1992.

Nello stesso anno passò alla Juventus, dove rimase per 4 stagioni e riuscì a farsi strada anche a livello internazionale. Con la casacca bianconera conquistò 4 scudetti e una Coppa Uefa e una Champions League, nel 1996, l’ultima portata a casa dal club di Torino.

La sua carriera da calciatore si chiude al Chelsea, dove tra il 1996 e il 2000 fu sia calciatore che mister.

Vanta anche 59 partite e 16 gol con la Nazionale italiana, e un terzo posto ai Mondiali del 1990 disputati proprio in Italia.

Nel 2019 l’ex compagno di squadra Roberto Mancini lo aveva chiama nel suo staff Azzurro, relegandolo al ruolo di capo delegazione, a metà tra un dirigente e un consigliere a servizio della squadra. Nonostante le cure e le sue condizioni debilitate, nell’estate del 2021 aveva seguito la Nazionale agli Europei vinti nella finale di Wembley contro l’Inghilterra, in quello stesso stadio che lo aveva visto perdere la coppa dalle grandi orecchie con la Samp.

La notizia della sua morte è arrivata a poche settimane di distanza da quella di un altro grande ex giocatore della Serie A, Sinisa Mihajlovi?, morto di leucemia a 53 anni lo scorso 16 dicembre.

Vialli, prima di essere un grande atleta, era considerato da tutti un grande uomo, per la simpatia, l’allegria, l’intelligenza e soprattutto per come aveva affrontato la sua malattia, non si è mai arreso, aveva lottato con tutta la forza e la caparbietà, così come faceva ogni volta  che scendeva in campo.

 

Buon viaggio Stradivialli (era questo il nomignolo che il giornalista Gianni Brera gli aveva attribuito per la sua arte calcistica,  perché ricordava tanto l’armonia dei violini realizzati dal suo concittadino Stradivari), mancherai tanto a tutti noi.

 



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