venerdì 3 marzo 2023

INDAGINE PRISMA: DYBALA FA LUCE SULLA SUA POSIZONE E MINACCIA CAUSA ALLA JUVE

La Joya, ascoltato dai Pm, chiarisce gli accordi relativi agli stipendi avanzati dalla società bianconera.

DYBALA  ASCOLTATO DALLA PROCURA DI TORINO, EMERGE UNA RICHIESTA DI RISARCIMENTO AVANZATA DAL LEGALE 

Proseguono le indagini legate all'Inchiesta Prisma, che vede coinvolta la Juventus per le presunte manovre finanziarie messe in atto dalla società bianconera per "aggiustare" i bilanci. Secondo i Pm la Juventus avrebbe falsificato i propri conti, mediante l'utilizzo di plusvalenze fittizie e due manovre atte a dilatare gli ingaggi dei calciatori durante i periodo Covid,  

A tenere banco in tal senso adesso è la posizione dell'ex attaccante della squadra torinese, Paulo Dybala, attualmente alla Roma, e le dichiarazioni rese dallo stesso alla Guardia di Finanza, lo scorso 21 febbraio, e ai Pm Ciro Santoriello, Mario Bendoni e l'aggiunto Marco Gianoglio. Le somme riguardanti l'argentino per gli stipendi non corrisposti ammonterebbero a 3,7 milioni e sarebbero relative alla seconda manovra, per la stagione 2020/2021. 

Ma c'è di più, un ulteriore particolare sarebbe emerso nel corso delle deposizioni, secondo il quale uno dei legali della Joya, Luca Ferrari, avrebbe avanzato una richiesta di risarcimento danni per il mancato rinnovo del contratto, in quanto, stando alla versione dello stesso avvocato, le parti avevano trovato un accordo per il rinnovo, facendo riferimento al contratto da 8 milioni a stagione, prima offerto e poi ritirato dalla Juventus, che poi decise di puntare sull'acquisto dell'attaccante serbo Dusan Vlaovic. Secondo Ferrari ci sarebbero, quindi, gli estremi per per una responsabilità pre-contrattutale da parte della società bianconera.

Il calciatore ha però dichiarato di non essere a conoscenza dell'azione intrapresa dal legale (certificata mediante due mail 12 maggio 2022 e 20 settembre 2022 e una lettera datata 28 luglio 2022), ma ha confermato la richiesta circa la corresponsione degli stipendi arretrati, precisando, inoltre, che l'accordo tra le parti prevedeva, in caso di continuazione del rapporto contrattuale (quindi in caso di rinnovo), che le somme non corrisposte venissero liquidate sugli stipendi  successivi, nel caso di interruzione del rapporto stesso, invece, le somme sarebbero dovute essere liquidate nell'immediato,     .

Questi alcuni stralci delle dichiarazioni rese dal calciatore sulla questione e rivelate dal Corriere della Sera:

“Questa cosa l’ho saputa pochi giorni fa, quando mi avete convocato e l’ho detta al mio avvocato. Mi ha detto che c’è questa richiesta di risarcimento, ma io non avevo chiesto questo, avevo chiesto solo di prendere gli stipendi arretrati e null’altro"

"Non ricordo quando mi è stato pagato l’ultimo stipendio, però so bene che la Juventus mi deve ancora dei soldi, ma la somma precisa non so, ma sarà più o meno 3 milioni netti."

"Quando abbiamo fatto l’accordo per lo spostamento delle buste paga, sapevamo che se avevo ancora un contratto, gli stipendi arretrati li pagavano in aumento sugli stipendi successivi, se invece andavo via, mi dovevano pagare tutto subito"

"Ho parlato con i miei legali e ho fatto capire loro che ovviamente rivoglio i miei soldi, ma senza fare nessuna causa e senza uscire sui giornali, evitando problemi per me e per la Juventus. So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità di pagare quei 3 milioni circa, in caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto, anche se io spero di non arrivare a tanto. Rivoglio i miei soldi ma senza fare nessuna causa, evitando problemi per me e la Juventus".

 

DYBALA  A RISCHIO SQUALIFICA 

Il caso Dybala si aggiunge a quello di Cristiano Ronaldo, anche se con delle differenze di sostanza:

in primis, i soldi dovuti all'argentino si trovano alla voce "fondo rischi " del bilancio 2021/2022 del club, al contrario di quelli spettanti a Ronaldo, assenti nei bilanci;

secondo punto, la scrittura privata, redatta tra l'attuale attaccante della Roma e il club bianconero, è stata ritrovata nel corso delle indagini e riporta la firma di entrambe le parti, ma non risulta depositata in Lega, ciò potrebbe comportare un intervento della Procura Federale con rischio squalifica per il calciatore. Al contrario, per il caso riguardante Cristiano Ronaldo non risultata alcun accordo scritto con la società, motivo che rende differenti le due casistiche e che tutela il portoghese a non correre rischi di sanzione alcuna.      

 


 

 

 

 

    

 

         



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